Perché ci dimentichiamo le cose nuove scoperte neuroscienze

Perché ci dimentichiamo le cose? Nuova scoperta delle neuroscienze.

Una scoperta importante nel campo della neuroscienza riguarda il processo di formazione della memoria negli esseri umani e negli altri mammiferi. Un gruppo di neuroscienziati americani ha condotto una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science, attraverso la quale hanno scoperto un meccanismo neurale che regola quali eventi vengono conservati nella memoria a lungo termine e quali vengono dimenticati.

Le onde acute nell’ippocampo responsabili della memorizzazione dei ricordi

Durante lo studio, gli esperti hanno monitorato l’attività neuronale dei topi utilizzando elettrodi impiantati nel loro cervello mentre i topi esploravano un labirinto con una ricompensa zuccherina alla fine.

Nel corso di queste esplorazioni, hanno osservato che determinate cellule nell’ippocampo, una regione del cervello importante per la memoria, producevano picchi di attività chiamati “onde acute” in risposta a eventi significativi. Queste onde acute sembravano marcare le esperienze importanti per la formazione di ricordi a lungo termine, che poi venivano trasferiti nella memoria mentre i topi dormivano.

In particolare, quando i topi si fermavano per consumare la ricompensa, le onde acute venivano ripetute fino a 20 volte nel loro cervello. Questo modello di attività si verificava anche durante il sonno, contribuendo alla formazione di ricordi duraturi. Gli eventi che non generavano queste onde acute non portavano alla formazione di ricordi.

Secondo György Buzsáki, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, questo processo di “etichettatura” del cervello è completamente inconscio e involontario. Tuttavia, ci sono azioni che possono aumentare la probabilità che un’esperienza venga conservata nella memoria a lungo termine. Ad esempio, fermarsi e riflettere subito dopo un’esperienza può aiutare a attivare le onde acute e favorire la registrazione dei ricordi.

Buzsáki spiega che questa scoperta ha implicazioni pratiche. Ad esempio, se qualcuno guarda una serie televisiva in binge-watching, è probabile che ricordi solo l’ultimo episodio visto, poiché non c’è tempo per riflettere tra un episodio e l’altro. Al contrario, fare una passeggiata dopo aver visto un film potrebbe favorire la memorizzazione dell’esperienza.

In sintesi, questa ricerca ha rivelato un importante meccanismo neurale che regola la formazione della memoria a lungo termine negli esseri umani e negli altri mammiferi, aprendo la strada a nuove prospettive sulla comprensione di come il cervello elabora ed immagazzina le esperienze.

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