Che cos’è la coscienza, dove si trova, dove ha origine? Lo abbiamo affrontato già in un altro articolo in cui si parlava delle ricerche scientifiche attualmente impegnate per scoprirlo.
La domanda è ancora irrisolta nonostante le numerose teorie, ma tutti sappiamo che la coscienza è qualcosa di così peculiare nella vita degli esseri umani che rende il quesito molto interessante ed enigmatico.
Una ricerca, pubblicata su Frontiers in Neuroscience, dà una spiegazione possibile alla domanda con una nuova teoria che fa riferimento alle leggi della termodinamica.
Secondo questa nuova teoria del ricercatore Jose L. Perez Velazquez, la legge della termodinamica spiega come le reti neurali nel cervello si organizzano transitoriamente per dare origine a ricordi, pensiero e coscienza.
In pratica la coscienza/consapevolezza sarebbe un flusso e riflusso di energia: quando i neuroni si riuniscono funzionalmente per supportare l’elaborazione delle informazioni, i loro modelli di attività si sincronizzano come le onde dell’oceano.
Questo processo è intrinsecamente guidato da principi termodinamici i quali promuovendo connessioni neurali, favoriscono la consapevolezza cosciente.
Di conseguenza le interruzioni in questo processo spezzano la comunicazione tra le reti neurali e sono l’origine di disturbi neurologici come epilessia, autismo o schizofrenia.
Quali sono le teorie sulla coscienza?
Finora gli scienziati hanno ipotizzato che la coscienza derivi dall’attività diffusa in tutto il cervello e coordinata tra i neuroni.
Un’altra teoria conosciuta come “Global Workspace Theory“, crede che alcune regioni del cervello riescano ad integrare le informazioni nello spazio e nel tempo per mezzo di un gran numero di aree cerebrali connesse, che danno come risultato i diversi dati disponibili a livello globale per i processi come memoria, attenzione e linguaggio.
Vi è poi la “teoria dell’informazione integrata“, che ritiene che la coscienza sia il risultato di un cervello fortemente interconnesso, il cui grado può essere quantificato.
Tutti gli studi illustrati fin qui, frutto di decenni di lavoro, non hanno mai affrontato la domanda più difficile: ovvero, quali sono i principi che guidano queste connessioni, in modo che la coscienza sorga nel cervello?
Il nuovo lavoro prodotto da Velazquez insieme ai colleghi Diego M. Mateos e Ramon Guevara Erra, è molto innovativo perché fa confluire alcune leggi della termodinamica della fisica classica, con le più moderne registrazioni dell’attività neurale; questo fa emergere un quadro generale di come i cambiamenti nell’energia libera – la quantità di energia disponibile all’interno di un sistema – aiutano a sincronizzare temporaneamente l’attività nelle reti neurali.
(Fonte: A new theory of brain organization takes aim at the mystery of consciousness)