Il rancore è un sentimento che si protrae nel tempo e che nasce da rabbia e desiderio di vendetta. Nasce per torti che si ritiene siano stati subiti ingiustamente. Riguarda più ambiti della vita, dai rapporti amorosi, a quelli di amicizia e professionali.

Essendo un sentimento che si insinua nella mente e dura nel tempo, il rancore o risentimento, può arrivare a logorare chi lo prova, alimentando continuamente emozioni negative di dolore, insofferenza e rabbia.

Portare rancore significa che la persona continua a rimuginare sugli avvenimenti accaduti ed impegna molta energia per ideare o immaginare la propria rivalsa. Custodisce il ricordo dell’offesa, che mantiene sempre “vivo” nella propria mente e trascina con sè la zavorra del dolore.

La vendetta che si auspica è quella che la persona che ha fatto il torto, subisca altrettanto e provi le stesse sofferenze.

Ma il rancore si trasforma nel tempo in un’esperienza destabilizzante, la quale può assumere più gradi di intensità man mano che si continua ad elaborarla emotivamente.

Perché si prova rancore?

Il risentimento inizialmente è una “reazione psicologica” che nasce per proteggerci da situazioni che non riteniamo giuste per noi ed è un modo per difenderci. Si ha il diritto di provare rancore quando si viene feriti, è infatti un bene non restare succubi degli altri e non permettergli di approfittarsi di noi.

Diventa però negativo quando si “cronicizza” e manipola tutte le nostre risorse psichiche, che cominciano a ruotargli attorno. La persona rancorosa a lungo andare inquina tutte le sfere della propria vita con la sua rabbia repressa e non superata.

Il rancore si trasforma in un vortice di dolore e rabbia, che favorisce atteggiamenti di aggressività e di ostilità, a volte non solo verso chi si ritiene il proprio carnefice, ma anche contro chi può diventare “valvola di sfogo“.

Poiché tutte le sfere della vita ne vengono influenzate, a soffrirne veramente è solo la persona che continua a provare il rancore, la quale non sentendosi soddisfatta e prolungando il conflitto irrisolto, ha ripercussioni sulla propria salute.

Il rancore fa male alla salute

L’equilibrio interiore è come ben si sa, la base per una buona qualità di vita, le emozioni e i sentimenti sono come un “carburante” che stimola i processi biochimici e influenza l’intero organismo.

A causa della sofferenza psichica, anche l’assetto ormonale ne risente; provando rabbia il corpo produce ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo.

Non solo, ma si entra in un circolo vizioso che si autoalimenta peggiorando la situazione. Il malessere psicologico con il suo carico emotivo, crea uno squilibrio che si riversa sull’intero organismo.

Uno studio condotto presso l’Università di Pisa e pubblicato sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, ha rivelato che alimentare il risentimento acuisce la ferita emotiva. Mentre, il perdono regola numerose strutture neuronali e favorisce la calma, riduce lo stress e attiva aree della corteccia prefrontale, che sono legate alla risoluzione dei problemi.

Incapacità di perdonare

Se non si è capaci di perdonare, alcuni studi recenti ci dicono che è meglio per la psiche umana lasciar perdere, e non conservare il rancore.

Bisogna prendere il proprio tempo per analizzarsi, liberarsi dalla rabbia e dalla voglia di vendicarsi. Comprendere che mantenere emozioni negative fa male a se stessi, dovrebbe far giungere alla calma e al superamento della condizione rancorosa.

C’è innanzitutto da capire che il risentimento rende vulnerabili e non vale la pena mantenerlo a lungo. Dunque, dopo aver analizzato la situazione e imparato a conoscere l’origine dei propri sentimenti, la cosa migliore è passare oltre.

Se non si riesce a perdonare, uno studio realizzato presso l’Università dell’Ontario, in Canada, suggerisce a chi è vittima delle proprie emozioni di rancore e rabbia, degli strumenti utili per superare la condizione.

Lo scopo è di liberarsi dalle emozioni negative e rigenerare un nuovo equilibrio psichico.

Gli strumenti necessari sono:

  • lavorare sulla flessibilità del proprio pensiero in modo da apprendere a vedere le cose da nuove prospettive.
  • Trovare un aiuto nella gestione della rabbia, vera radice del risentimento.
  • Cercare occupazioni nuove, hobby e fare progetti per distogliere l’attenzione dal passato e focalizzarsi sul presente.
Condividi su:

Lascia un commento