I ricercatori dello Stevens Institute of Technology hanno condotto esperimenti su 4000 partecipanti ed hanno scoperto che troppe informazioni portano le persone a prendere decisioni peggiori.
Nel corso dello studio è emerso che le persone che non hanno una conoscenza di base in un determinato argomento, elaborano meglio le nuove informazioni, sono più sicure e prendono le decisioni migliori.
Viceversa, chi ha già un suo “bagaglio” di conoscenza o esperienza di base su un argomento, gestisce in modo peggiore le nuove informazioni ed è portato a prendere decisioni meno accurate.
Quindi, lo studio mostra che il semplice presentare più informazioni alle persone potrebbe non avere gli effetti desiderati, in particolare quando devono combinare queste informazioni con le loro conoscenze e credenze esistenti.
Come dichiara Samantha Kleinberg, professoressa di informatica e una delle autrici dello studio: “Quindi c’è una grande differenza nel modo in cui interpretiamo le informazioni che ci vengono fornite e in che modo influisce sul nostro processo decisionale quando si riferisce a cose che già sappiamo rispetto a quando si trova in un ambiente nuovo o sconosciuto”.
Lo studio si riferisce in particolare alle enormi quantità di dati, i “big data” a cui si ha accesso oggi e che per diventare veramente utili devono prima essere trattate da specifici algoritmi di intelligenza artificiale.
La Kleinberg aggiunge: “Essere precisi non è sufficiente perché le informazioni siano utili. Si presume che l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico scopriranno grandi informazioni, le forniremo alle persone e prenderanno buone decisioni. Tuttavia, il punto fondamentale del documento è che manca un passo: dobbiamo aiutare le persone a costruire su ciò che già sanno e comprendere come useranno le nuove informazioni”.
(Fonti: Cognitive Research: Principles and Implications. https://www.stevens.edu/news/turns-out-there-such-thing-tmi-more-information-doesnt-necessarily-help-people-make-better)
Posts Correlati:
