Possibilità di nuove cure per il tumore al colon grazie ad un virus che può uccidere le cellule cancerose. Il virus oncolitico utilizzato nella fase di sperimentazione preclinica è il CF33, il quale insieme all’inibizione del checkpoint anti-PD-L1, può dare un’immunità antitumorale duratura, anche nei casi dei tumori più critici.
“CF33 è un virus sicuro e innovativo sviluppato da City of Hope che può diventare un rivoluzionario per la sua potenza e per la sua capacità di reclutare e attivare cellule immunitarie“, ha affermato Susanne Warner, oncologa del City of Hope (California) e autore principale dello studio.
Il virus oncolitico CF33 allena il sistema immunitario a combattere il tumore al colon
“Il nostro virus oncolitico addestra il sistema immunitario a prendere di mira una specifica cellula cancerosa. I modelli preclinici mostrano che un trattamento combinato del virus oncolitico CF33 con l’inibizione del checkpoint anti-PD-L1 porta a un’immunità antitumorale duratura, il che significa che se una cellula tumorale simile cerca di ricrescere, il sistema immunitario sarà pronto e in attesa di spegnerlo.”
Il tumore al colon-retto rappresenta la terza causa di morte nel mondo. Il nuovo studio pubblicato su Molecular Cancer Therapeutics dà buone speranze in base ai risultati favorevoli ottenuti in laboratorio sui topi.
Il virus sviluppato dai ricercatori sarebbe in grado di trattare anche i tumori che riescono a sfuggire al sistema immunitario. Infatti il CF33 infetta solo le cellule tumorali e attivando delle cellule immunitarie, le porta alla morte.
Come spiega Yuman Fong, coautore della ricerca: “CF33 infetta selettivamente, si replica e uccide le cellule tumorali. Questo studio dimostra che un virus designer che abbiamo creato per infettare un’ampia varietà di tumori può rendere le cellule tumorali molto riconoscibili per il sistema immunitario”.
Gli scienziati della City of Hope hanno eseguito i test su quattro gruppi di topi: controllo senza trattamento, solo anti-PD-L1, solo CF33 e una combinazione di CF33 e anti-PD-L1.
I risultati hanno indicato che un trattamento combinato del virus oncolitico e anti-PD-L1 sembrava essere il più efficace. Il trattamento ha anche aumentato le cellule T CD8 +, che sono cellule immunitarie che mantengono la memoria di malattie precedenti e sono addestrate per combatterle.
In poche parole, lo studio preclinico ha dimostrato che con questa combinazione si sviluppa un’immunità antitumorale. Ciò significa che gli animali guariti dal cancro erano effettivamente immuni alla futura crescita del tumore.
Virus oncolitico sicuro ed innovativo anche su altri tipi di tumori
Susanne Warner dichiara che si tratta di un virus sicuro ed innovativo che ha un potenziale “rivoluzionario”, perché riesce a reclutare e “svegliare” quelle cellule immunitarie che restano dormienti in alcuni casi di cancro, come nei tumori solidi.
Il CF33 si replica come un normale virus, ma infetta solo le cellule tumorali.
Il team di ricercatori hanno anche dimostrato l’efficacia immunitaria antitumorale di CF33 contro le linee cellulari di cancro al seno triplo negativo, nelle cellule del tumore cerebrale, nei modelli di cancro al fegato e nel cancro del pancreas, della prostata, delle ovaie, dei polmoni, della testa e del collo.
Conoscere il proprio stato di salute, prevenire affidandosi alla scienza e guardare con ottimismo alle nuove tecnologie
€ 29,90
|
Inoltre, un recente studio condotto da City of Hope ha scoperto che CF33 potrebbe essere combinato con la terapia con cellule T del recettore chimerico dell’antigene (CAR), per mirare ed eliminare i tumori solidi che sono altrimenti difficili da trattare con la sola terapia CAR T.
I ricercatori prevedono di iniziare la fase di sperimentazione clinica per testare la sicurezza di questo trattamento in pazienti umani nel 2021.