Secondo quanto emerge da uno studio pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology, chi beve Tè verde almeno tre volte a settimana ha una maggiore aspettativa di vita e un minor rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e ictus.
L’Accademia Cinese di Scienze Mediche ha raccolto dati per 7 anni attraverso questionari su 100.902 adulti cinesi a partire dal 1998.
Si è riscontrato che chi beveva tè abitualmente (3 volte o più a settimana) aveva un’isorgenza ritardata di malattie cardiovascolari di 1,41 anni rispetto a chi non beveva tè (o lo beveva meno di 3 volte a settimana) .
Anche la lunghezza della vita è risultata aumentata di 1,26 anni nei bevitori assidui di tè al contrario di chi non lo consumava.
Il dott. Dongfeng Gu del Centro Nazionale cinese per le malattie cardiovascolari, (Accademia cinese delle scienze mediche e Unione di Pechino Medical College) ha specificato: “Abbiamo scoperto che gli effetti protettivi del consumo abituale di tè erano molto pronunciati e robusti rispetto a diversi esiti per gli uomini, ma solo modesti per le donne.”
Ma come spiega ulteriormente: “Una ragione potrebbe essere che la percentuale di consumatori abituali di tè tra gli uomini era circa due volte e mezzo più alta di quella tra le donne”.
Inoltre nell’analisi sui tipi di tè consumati si è riscontrato che è l’uso del tè verde che porta ad un calo del 25% delle malattie cardiache, degli ictus e delle morti rispetto agli altri tipi di tè.
In effetti, in particolare il tè verde, è una ricca fonte di flavonoidi tra cui principalmente epicatechina, catechina ed epigallocatechina-3-gallato (EGCG). Studi sul meccanismo di questi composti hanno svelato che sono bioattivi e potrebbero attenuare lo stress ossidativo, alleviare l’infiammazione, migliorare l’endotelio e la funzione del cardiomiocita.
I polifenoli attivi nel tè verde contrasterebbero dunque ipertensione e dislipidemia (disturbo legato ai lipidi nel sangue).
Nel tè nero invece i polifenoli presenti potrebbero essere ossidati in pigmenti e inattivati durante la fermentazione, il che potrebbe spiegare in parte il motivo per cui questa qualità di tè è meno associata ai benefici per la salute in molti studi.