Talco e amianto cancerogeno

Da diversi decenni si è a conoscenza che il talco può avere contaminazioni da fibre di amianto, oltre che da altre sostanze nocive.

La causa della possibile contaminazione ha una spiegazione di tipo geologico, in quanto talco e amianto possono formarsi dalla stessa roccia madre, che viene poi estratta sia per uso cosmetico che per uso industriale.

Uno studio svolto su commissione di EWG Environmental Working Group, pubblicato su Environmental Health Insights pone l’attenzione sull’inadeguatezza dei test effettuati nell’industria cosmetica per controllare le contaminazioni nei campioni di talco.

Come si legge nell’estratto della pubblicazione: “La mancanza di regolamentazione e di test adeguati per i prodotti per la cura personale contenenti talco negli Stati Uniti ha portato alla contaminazione dei cosmetici con l’amianto. In quanto tale, la reale esposizione dei consumatori all’amianto è scarsamente caratterizzata e probabilmente sottovalutata. In questo studio, l’analisi al microscopio elettronico a trasmissione ha rivelato che 3 dei 21 prodotti cosmetici a base di polvere testati erano contaminati con amianto anfibolo.”

Inoltre, nell’articolo viene specificato che uno dei prodotti risultato contaminato, era destinato all’uso in età infantile.

L’amianto quanto è cancerogeno?

L’amianto (o asbesto, dal greco, con il significato di “perpetuo”, “che non si spegne mai”) è un minerale naturale, fibroso, composto da silicati. E’ una sostanza riconosciuta cancerogena, la cui esposizione può provocare gravi malattie come l’asbestosi, il cancro ai polmoni o il mesotelioma, anche a distanza di 30 anni.

Non c’è un parametro che stabilisce qual’è la quantità minima di amianto ritenuta sicura, ciò non significa che se accidentalmente si venisse a contatto con questo minerale, ci si ammalerà, ma che va comunque evitato ed attenzionata con cura una qualunque forma di esposizione.

Infatti, secondo alcuni specialisti come l’epidemiologo prof. Corrado Magnani: “Tutti i tipi di amianto sono cancerogeni, ma sostenere che basta una fibra nell’aria per ammalarsi è falso. Ciò non significa che debbano essere trascurate le esposizioni anche modeste”.

Gli esperti dicono che il rischio di ammalarsi è dose-dipendente, ovvero, maggiore è il numero di fibre di amianto inalate, maggiore è la probabilità di avere conseguenze sulla salute.

Sarebbe dunque solitamente, l’esposizione costante all’asbesto la causa di patologie gravi.

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Amianto nei cosmetici: c’è da preoccuparsi?

I cosmetici a base di talco possono essere soggetti a contaminazioni e sono parecchi i prodotti in polvere per il corpo e per il viso che usano questo ingrediente. L’impiego del talco è destinato a dare una determinata consistenza ai cosmetici; nell’INCI (lista ingredienti) è indicato come “Talc” ed ha la funzione di assorbente, abrasivo, riempitivo.

Soprattutto, i cosmetici in polvere, hanno un concreto rischio di inalazione.

Nneka Leiba, vicepresidente di EWG, afferma: “È preoccupante pensare quanti americani hanno utilizzato prodotti cosmetici a base di talco potenzialmente contaminati da amianto”.

Oltre che per il tumore ai polmoni, l’amianto è noto per il suo legame con il tumore delle ovaie. Per tale motivo, ha fatto notizia la richiesta di risarcimento portata avanti da molte donne, alla famosa azienda farmaceutica multinazionale statunitense Johnson & Johnson.

La stessa azienda nel 2019 ha ritirato dal mercato 33.000 confezioni di talco per neonati perché contaminate da amianto (Johnson & Johnson richiama Talco per neonati con amianto).

Ancora ad oggi, la questione sulla reale correlazione fra talco contaminato e tumore alle ovaie è dibattuta.

Lo IARC ha classificato il talco contaminato da amianto come cancerogeno per gli esseri umani (Gruppo 1), mentre il talco puro è classificato nel Gruppo 3, non cancerogeno.

Inoltre, per precauzione, lo IARC ha inserito l‘uso del talco per le zone perineali come “possibile cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 2B).

(Per approfondimenti si rimanda a questo link: Fare uso di talco aumenta il rischio di ammalarsi di cancro dell’ovaio?)

Tasha Stoiber, scienziata di EWG, afferma: “Quanto talco viene inalato – e quanto è contaminato dall’amianto – è difficile da sapere, ma basta una sola fibra di amianto, depositata nei polmoni, per causare il mesotelioma decenni dopo”.

Gli studi hanno anche rilevato che più del 60% dei casi di mesotelioma nelle donne, sono probabilmente attribuibili all’esposizione non professionale all’amianto.

Talco nei cosmetici: come viene testato?

Fitzgerald, esperto riconosciuto a livello nazionale, ha effettuato i test su 21 campioni cosmetici in polvere, liquidi e creme, inclusi ombretti, fondotinta, fard, ciprie per il viso e per il corpo.

I risultati hanno confermato che quasi il 15% dei campioni analizzati risultava contaminato.

L’analisi è stata eseguita con la microscopia elettronica, consigliata dalla Environmental Protection Agency americana.

“Il laboratorio trova ripetutamente amianto nei prodotti a base di talco, compresi i cosmetici commercializzati per i bambini. È oltraggioso che esista un metodo preciso per testare i prodotti per la cura personale per la presenza di amianto, ma l’industria cosmetica non è obbligata a usarlo”, spiega Fitzgerald.

“Con quasi il 15% dei prodotti contaminati in un piccolo studio, i metodi utilizzati dalle industrie per controllare le forniture di talco non sono adeguati, affermano i ricercatori.

Oltretutto, l’industria cosmetica è informata già dagli anni ’50 dei rischi di contaminazione da amianto nel talco, e negli anni ’70 anche i consumatori sono stati messi a conoscenza.

Nonostante ciò, famosi marchi hanno continuato a vendere talco ed hanno chiesto alla FDA (Food and Drug Administration) di regolamentare la produzione, affidandosi a dei metodi di rilevamento dell’amianto insufficienti che, come dimostrato, non riescono a rilevare tutte le fibre di amianto presenti nei campioni testati.

Bisogna specificare che molte aziende, soprattutto quelle italiane, sono attente all’impiego di ingredienti con elevato grado di purezza e pertanto il talco cosmetico non deve destare sempre preoccupazione.

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Alternative al talco e cosmetici senza talco

Per fortuna le alternative al talco ci sono! Si può infatti tranquillamente sostituire con amido di riso o di mais, farina di avena o bicarbonato.

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A questo link la Ricetta per Borotalco fatto in casa senza talco.

(Fonte: EWG Analysis: Talc-Based Cosmetics Test Positive for Asbestos)
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