Lo scioglimento più rapido dei ghiacciai in Groenlandia è la causa che ha contribuito in modo più incisivo all’innalzamento del livello del mare negli ultimi decenni.
Dalle misurazioni effettuate con strumentazioni navali e aeree, i ricercatori dell’Università della California a Irvine e del Jet Propulsion Laboratory della NASA, hanno analizzato gli effetti delle acque marine, che si riscaldano sempre di più, su 226 ghiacciai della Groenlandia.
Il riscaldamento delle acque sotterranee all’inizio del XXI secolo è stato causato dalla diffusione del calore oceanico dal vortice subpolare durante una transizione nell’oscillazione del Nord Atlantico. Durante la transizione il vortice subpolare del Nord Atlantico si espanse, aumentando i flussi di calore oceanico attraverso le correnti costiere di Irminger e Groenlandia occidentale, producendo acque sotterranee più calde sulla piattaforma continentale di tutti i sette principali bacini della Groenlandia.
Il processo di erosione dei ghiacciai più grandi è dovuto a intrusione di acqua più calda dell’oceano
Gli esperti hanno scoperto che 74 ghiacciai posizionati in valli profonde e ripide hanno rappresentato quasi la metà della perdita totale di ghiaccio della Groenlandia tra il 1992 e il 2017.
Questi ghiacciai collegati ai fiordi sono i più soggetti a “undercutting” (taglio dal basso, erosione), ovvero un fenomeno nel quale l’acqua calda e salata sul fondo dei canyons scioglie il ghiaccio dal basso, generando la rottura delle masse più rapidamente del solito. Ci sono però anche altri 51 ghiacciai posizionati in canali meno profondi, i quali hanno subito meno erosioni dal basso ed hanno perciò contribuito solo al 15% alla perdita complessiva di ghiaccio.
Michael Wood, ricercatore post-dottorato presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha dichiarato: “Sono rimasto sorpreso da quanto fosse sbilenco. I ghiacciai più grandi e più profondi sono stati scavati molto più velocemente dei ghiacciai più piccoli nei fiordi poco profondi.” – Ed ha aggiunto: “In altre parole, i ghiacciai più grandi sono i più sensibili al riscaldamento delle acque e sono quelli che stanno realmente determinando la perdita di ghiaccio della Groenlandia“.
Questo studio pubblicato su Science Advances, ha messo in evidenza come avviene il processo che porta ad una maggiore erosione e scioglimento più accelerato di alcuni grandi ghiacciai in Groenlandia, mostrando che i fiordi più profondi sono quelli che permettono l’infiltrazione di acque oceaniche più calde rispetto a quelli poco profondi. Inoltre, la scoperta spiega il perché i grandi ghiacciai della Groenlandia non si sono mai recuperati, nonostante il riscaldamento degli oceani si è interrotto fra il 2008 e il 2017.
Il riscaldamento climatico incide sui fattori che generano il deterioramento della calotta glaciale
C’è da notare che gli effetti di questo fenomeno non sarebbero tali se la calotta glaciale fosse in equilibrio, perché la quantità di neve che si accumulerebbe sulla sommità equivarrebbe all’incirca al ghiaccio perso. Poiché la calotta glaciale ha subito uno sbilanciamento dagli anni ’90, lo scioglimento e il distacco dei ghiacciai è aumentato velocemente, causando un restringimento della stessa calotta.
I fattori che incidono di più in questa situazione sono: la profondità del fiordo, la temperatura dell’acqua del mare e la quantità di acqua di disgelo delle superfici dei ghiacciai. Ora, mentre sulla profondità non c’è modo di apportare modifiche, gli altri due fattori sono invece strettamente correlati al riscaldamento climatico. Purtroppo la combinazione di questi tre elementi ambientali stanno favorendo il deterioramento accelerato della calotta glaciale della Groenlandia.
Come spiegato nella pubblicazione: “Secondo il gruppo di ricerca, l’accumulo di acqua calda salata sul fondo dei fiordi è stato accelerato dall’aumento delle temperature nei mesi estivi, che riscaldano le superfici dei ghiacciai, creando pozze di acqua di disgelo. Questo liquido fuoriesce dalle fessure del ghiaccio per formare fiumi sotterranei di acqua dolce che sfociano nel mare dove interagisce con l’acqua salata sotto i fiordi.”
“Sappiamo da oltre un decennio che l’oceano più caldo gioca un ruolo importante nell’evoluzione dei ghiacciai della Groenlandia”, ha affermato Eric Rignot, vice investigatore principale dell’OMG, di JPL e UCI. “Ma per la prima volta, siamo stati in grado di quantificare l’effetto di undercutting e dimostrare il suo impatto dominante sul ritiro del ghiacciaio negli ultimi 20 anni”.
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