Perché il tempo scorre veloce

Perché si ha la sensazione che il tempo scorra più veloce? La percezione del tempo varia molto durante la vita di ognuno, soprattutto in base all’età o a particolari stati d’animo.

Adrian Bejan della Duke University negli Usa ha provato a dare una spiegazione sul perché con l’avanzare dell’età il tempo sembra passare più rapidamente; infatti si osserva come da giovani, ad esempio negli anni della scuola, le giornate sembrano lunghe e si ha un ricordo di un tempo molto più esteso, mentre da anziani sembra tutto sfuggire in fretta.

La spiegazione si può cercare in un meccanismo fisico legato all’invecchiamento del cervello ed alla sua capacità di apprendere le informazioni.

Fra i fattori che influenzano la percezione del tempo c’è la temperatura

Uno dei fattori riconosciuti nell’influenzare la percezione dello scorrere del tempo è la temperatura. A scoprirlo negli anni Trenta fu lo psicologo Hudson Hoagland, il quale notò che quando si ha la febbre il tempo sembra rallentare. A conferma di ciò sono state condotte altre ricerche sui sub e si è scoperto che durante le immersioni la loro sensazione del tempo cambia in base alla temperatura dell’acqua. Il fenomeno fisico della temperatura è stato quindi associato alla diversa percezione del tempo.

Età e sensazione dello scorrere del tempo

Diverse sono invece, le ipotesi del legame fra età e scorrere del tempo, che si sono basate più sull’aspetto psicologico.

Il modo di trascorrere le giornate è molto diverso fra un bambino ed un anziano. Per i bambini che fanno continuamente nuove esperienze ed imparano cose nuove, il tempo è pieno di eventi e la durata sembra maggiore.

L’accumulare tanti ricordi perché si sono fatte tante attività, come quando si è in vacanza, modifica il modo in cui si percepisce il tempo: in tal modo i periodi della nostra vita che sono più intensi di avvenimenti, sembrano più lunghi rispetto a quelli in cui c’è una routine e le giornate sono più vuote.

Man mano che si cresce e le novità diminuiscono, lasciando più spazio alla monotonia ed alla mancanza di curiosità, il tempo sembra accorciarsi.

Lo studioso Adrian Bejan, docente di ingegneria meccanica ha descritto questa dinamica in un articolo intitolato “Perché i giorni sembrano più brevi quando invecchiamo”.

“I giorni “più lenti” sono pieni di produttività, eventi e ricordi di ciò che è accaduto.” 

L’autore suggerisce che la spiegazione di questa diversa sensazione del tempo è psicologica ed è correlata al numero ed alla frequenza di immagini che il nostro cervello elabora. La supposizione di Bejan parte dall’osservazione dei movimenti oculari (movimenti saccadici) che si compiono diverse volte al secondo. Ebbene, questi movimenti incidono nel cervello a livello nervoso, dettando il ritmo di ciò che vede e cioè immagini non continue, ma in “pacchetti” (“unità discrete”, secondo il gergo della fisica).

Perché i bambini hanno una percezione del tempo più lunga

Seguendo l’idea del prof. Bejan, i bambini hanno un numero di movimenti saccadici superiore rispetto agli adulti e in special modo agli anziani. In effetti, con l’avanzare dell’età i movimenti oculari rallentano e di conseguenza anche l’elaborazione delle immagini nel cervello. Pertanto, le persone anziane vedendo un numero inferiore di nuove immagini nello stesso lasso di tempo, sentono che il tempo scorre più veloce.

Ciò si spiega con l’intricato sistema nervoso e di neuroni che crescendo aumentano dimensioni e complessità. I segnali nervosi devono percorrere più strada per raggiungere il cervello ed inoltre con l’età si ha un degrado nella ricezione di tali impulsi nervosi (segnali elettrici).

E’ dimostrabile il fatto che i bambini molto piccoli muovono gli occhi più velocemente degli adulti e questo spiega che stanno elaborando più immagini.

Come rallentare il tempo

Come si è compreso finora, la mente non ha un orologio interno, per cui la scansione del tempo è determinata dalla successione di immagini immagazzinate. Meno immagini si acquisiscono e più si tende a credere che i giorni siano brevi; nel cervello di un anziano è come se avvenisse l’associazione che la giornata è già finita, nonostante si siano osservate poche cose in quel range di tempo, che viene così rappresentato come più veloce.

Allora come si può rallentare il tempo? L’autore consiglia che svolgere una vita sana, regolare, senza stress e con un buon riposo si può aiutare il cervello a percepire il tempo come più lento. Bisogna considerare chiaramente che in età più avanzata anche i fattori fisici influenzano le sensazioni. La stanchezza per esempio, contribuisce a rallentare i movimenti oculari e l’assimilazione di informazioni.

Bisogna perciò tenere presente che meno informazioni si elaborano e più il tempo appare vuoto e sfuggente.

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