Origine della vita prime molecole organiche

Una delle diverse ipotesi sull’origine della vita indica che le prime molecole primordiali si sono formate molto prima delle stelle, ovvero nelle nubi interstellari fatte di gas e polveri. Per mezzo di modelli computerizzati e simulazioni di laboratorio, i ricercatori dell’Università Queen Mary di Londra, del gruppo di Sergio Ioppolo e dell’Osservatorio olandese di Leida, hanno ricreato le condizioni presenti nelle nubi interstellari e scoperto che la glicina (il più semplice tra i 20 amminoacidi) può essere sintetizzata chimicamente anche nelle condizioni dello spazio.

Si sta dunque parlando dei primi “mattoni” che sono alla base delle forme di vita.

Come si sono formate le prime molecole organiche

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, la glicina si può formare sulla superficie di granelli di polvere ghiacciata, senza disperdere energia. Questo confuterebbe le altre teorie, secondo le quali ci sarebbe necessità della radiazione UV come fonte energetica per sintetizzare l’amminoacido.

Per gli autori della ricerca la prova sarebbe nella presenza della glicina ritrovata nella Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, studiata dalla missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e nel materiale raccolto sulla Cometa Wild 2 dalla missione della Nasa Stardust.

La rilevazione di glicina in queste comete indicherebbe che essa si forma già all’interno delle dense nubi interstellari, molto prima che queste si trasformino in nuove stelle e nuovi pianeti.

Come spiegano i ricercatori, le comete sono fossili cosmici, che si formano dal materiale più antico del Sistema Solare e che quindi rivelano la composizione chimica primitiva, quella in cui il Sole e i suoi pianeti erano ancora in fase di creazione.

Ioppolo afferma che: “Una volta formata, la glicina può diventare il precursore di altre molecole organiche più complesse. Come altri amminoacidi che, inclusi all’interno di corpi celesti come le comete, possono poi essere trasferiti su giovani pianeti in formazione”, come si può credere che sia probabilmente successo alla Terra.

Inoltre, Ioppolo precisa: “Una formazione precoce di glicina nell’evoluzione delle regioni di formazione stellare implica che la glicina può essere formata più ubiquitariamente nello spazio ed essere conservata nella maggior parte dei ghiacci interstellari prima dell’inclusione in meteoriti e comete durante la formazione dei pianeti nei dischi protoplanetari che circondano le stelle appena nate. È probabile che la glicina formata nel ghiaccio rimanga sui grani interstellari anche a temperature superiori alla sublimazione dell’acqua, spiegando perché sembra essere così sfuggente alla rilevazione nella fase gassosa oltre il Sistema Solare.”

(Rif.ti: 
- A non-energetic mechanism for glycine formation in the interstellar medium 
- Dark Chemistry and the Building Blocks of Life)
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