L’eritritolo è un dolcificante naturale, molto usato, presente in tantissimi prodotti che troviamo quotidianamente sugli scaffali del supermercato. Ma attenzione: dietro il suo sapore piacevolmente dolce e il suo basso contenuto calorico, si nasconde una storia che la scienza ha appena cominciato a esplorare.
Cos’è l’eritritolo esattamente?
L’eritritolo è un polialcol, un tipo di zucchero che viene prodotto a partire da frutta e verdura attraverso un processo di fermentazione industriale. In etichetta lo riconosciamo come E968. Lo troviamo spesso in prodotti “light”, pensati per diabetici o per chi vuole ridurre l’apporto calorico. È approvato da enti di controllo importanti come la FDA statunitense e l’Unione Europea, e in effetti, nel breve termine, sembra sicuro.
Tuttavia, la scienza non si ferma mai, e negli ultimi anni alcuni ricercatori si sono chiesti: cosa accade quando nel nostro corpo l’eritritolo viene consumato regolarmente, magari per lunghi periodi?
Un’indagine al microscopio
È qui che entra in scena Auburn Berry, una fisiologa dell’Università del Colorado-Boulder. Il suo laboratorio ha condotto esperimenti su cellule endoteliali microvascolari cerebrali. Sono cellule molto particolari: rivestono l’interno dei piccolissimi vasi sanguigni del cervello e regolano il flusso di sangue, un po’ come dei portinai che decidono quando e quanto far passare.
I risultati sono sorprendenti. Quando queste cellule vengono esposte a concentrazioni di eritritolo simili a quelle che assumeremmo con una normale bevanda dolcificata, mostrano segni evidenti di stress ossidativo. Significa che vengono colpite da una sorta di “tempesta chimica” che può danneggiarle.
Inoltre, e questo è particolarmente preoccupante, producono meno ossido nitrico, una molecola fondamentale per far dilatare i vasi sanguigni. Se i vasi non si dilatano come dovrebbero, la circolazione si riduce. E quando questo accade nel cervello, può aumentare il rischio di eventi gravi, come l’ictus.
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Ma dobbiamo preoccuparci?
Non corriamo subito a svuotare la dispensa! Questi studi ci parlano di associazioni: si è osservato che alti livelli di eritritolo nel sangue correlano con un aumento del rischio cardiovascolare, ma non è ancora stato dimostrato un nesso causale. In altre parole, non possiamo dire con certezza che l’eritritolo sia il colpevole.
Ecco perché la prudenza è d’obbligo. Non serve demonizzare, ma è utile diversificare, come in tutte le cose. Usare più fonti di dolcezza naturale, limitare i prodotti artificialmente dolcificati e – perché no? – riabituare il palato ai sapori veri, anche quelli meno dolci.
Precedenti studi avevano già rilevato che dopo il consumo di bevande zuccherate con eritritolo, i livelli del dolcificante nel sangue rimangono considerevolmente elevati per diverse ore. Gli studiosi avevano trovato una correlazione con rischio di infarto e ictus maggiore nei soggetti con quantità più elevate di eritritolo nel sangue. Leggi l’articolo completo: Eritritolo: fa bene o fa male?
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(Approfondimenti: Erythritol increases oxidative stress, reduces production of nitric oxide in brain cells)